Articoli, considerazioni e cronache scaturite dalla esperienza sul campo.
Finalmente le Cronache hanno inizio
Articoli e considerazioni scaturite dalla esperienza sul campo.
Nella speranza che vi possano servire di aiuto nell'intraprendere o nel percorrere questa magnifica strada.
IL PREZZO DELL'ARTE
Questo è un post pubblicato da Giuliano su alcuni social italiani di apicoltura, il giorno 4 gennaio 2018.
Abbiamo deciso di inserirlo nella sezione articoli, perché ci è sembrato testimoniare in maniera completa un percorso di vita.
Lo staff di Apicoltura Regina d'Italia
Ringrazio tutti quelli che stanno apprezzando il lavoro che ho fatto e che sto svolgendo nel campo del miglioramento genetico, riguardante la resistenza delle api mellifere ai parassiti e ai patogeni.
Quello che ho fatto in 34 anni di apicoltura, di cui 20 passati a selezionare, è costato tantissimo, in termini di impegno mentale, emotivo, fisico ed economico, portandomi a rinunciare anche, ad altre cose molto importanti.
Vi confesso che mi sento un po’ come uno che ha scalato l’Everest da solo, senza ossigeno. Quando iniziai nel 1998
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PER QUALE MOTIVO CONVIENE UTILIZZARE REGINE VERGINI SELEZIONATE IN ALTERNATIVA A REGINE FECONDE NON TESTATE O CELLE REALI?
In apicoltura, la sostituzione delle regine a fine carriera e la creazione di sciami artificiali sono effettuati ormai da moltissimi anni.
Tale prassi viene realizzata soprattutto tramite l’acquisto e la successiva introduzione nell’alveare, già avviato, di una regina feconda, che va ad avvicendare, in tal modo, la regina al termine del proprio percorso produttivo. La stessa tipologia di regine viene utilizzata per formare sciami artificiali.
Un altro metodo, in uso per la stessa finalità, consiste nell’introduzione di cellette reali prossime a sfarfallare, prodotte da allevatori specializzati.
Entrambe le metodologie sono usate in ambito internazionale ormai da molto tempo.
Tuttavia, secondo la nostra esperienza
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COME REALIZZARE UN NUCLEO DI FECONDAZIONE EFFICACE
APPLICAZIONE DEL METODO TRADIZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI
Materiale:
1) Un portasciami;
2) un telaino costruito con molte scorte;
3) due telaini con api, fuchi, covata e poche scorte;
4) due telaini con fogli cerei;
5) un rotolo di scotch da pacchi;
6) una regina vergine;
7) un proteggi cella reale in plastica tipo ditale forato;
8) un nutritore a tasca*;
9) un rotolo di scotch di carta largo 2cm;
10) uno spillo;
11) candito denso, ottenuto impastando zucchero impalpabile con sciroppo di fruttosio.
*Nutritore a tasca: quando si utilizza il nutritore a tasca per somministrare nutrizioni liquide, lo stesso deve essere dotato al suo interno di una rete di plastica delle stesse dimensioni del nutritore, che rimarrà immersa nello sciroppo e avrà la funzione di “scala di risalita” per le api.
Metodo:
Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prendere api e telaini di scorte e covata.
Inserire il telaino di scorte in prima posizione, cioè quella più vicina ad una delle due pareti laterali del portasciami.
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APPLICAZIONE DEL METODO STRACCI PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI
Si consiglia di seguire il metodo alla lettera, poiché deriva da una sperimentazione e da un monitoraggio continuo sul campo. Questo paziente lavoro è iniziato nella stagione apistica 1998.
Materiali:
1) Un portasciami;
2) un telaino costruito con o senza scorte, ma
rigorosamente senza covata;
3) due telaini con mezzo foglio cereo ciascuno;
4) un nutritore a tasca pieno di candito;
5) un rotolo di scotch da pacchi;
6) un mastello;
7) una colonia donatrice di api giovani;
8) una regina vergine;
9) una tazza con un po’ di sciroppo di zucchero o miele liquido;
10) una tazza grande vuota:
Metodo:
Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prelevare api giovani.
Inserire il telaino costruito in prima posizione
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ARNIA LANGSTROTH E SUOI VANTAGGI RISPETTO AD ALTRI MODELLI DI ARNIA
CON VARIANTE STRACCI
Basandoci sulla nostra esperienza, abbiamo osservato che i nidi Dadant vengono spesso riempiti di miele in modo eccessivo. Ciò, secondo noi, avviene a causa dei cambiamenti climatici che inducono molte famiglie ad adottare, come comportamento difensivo, quello di mettere più miele nel nido, vicino alla covata, togliendo in tal modo spazio per il lavoro della regina. Cosa che, per altro, stimola le api a sciamare.
I telaini del nido Dadant Blatt
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A PROPOSITO DI GENETICA DELLE API
Una selezione che restringe eccessivamente la variabilità genetica è una strada a fondo cieco e porta verso una eccessiva specializzazione biologica, che induce una incapacità di adattamento alle condizioni ambientali e parassitologiche che variano nel tempo, nonché ad un indebolimento della vigoria della specie.
Il rituale di accoppiamento delle api, che avviene in volo, e in cui convergono, da lunghe distanze, fuchi e regine, ci indica
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PASSI FONDAMENTALI DEL MONITORAGGIO FINALIZZATO ALLA SELEZIONE PER LA RESISTENZA ALLA VARROA E ALLE VIROSI TRASMESSE DAL PARASSITA
1) Il processo di monitoraggio della colonia deve avere inizio dal 45° giorno di carriera della regina.
Il periodo di valutazione deve comprendere un arco di almeno 12 mesi: questo è il tempo necessario per poter stabilire se la famiglia è veramente resistente ai parassiti e ai virus.
2) Le prime osservazioni vengono fatte sulla covata opercolata nascente. Le condizioni che rivelano un buono stato di salute sono le seguenti:
bassa percentuale di opercoli infossati o poco tesi;
bassa percentuale di pupe disopercolate;
bassa percentuale di api che faticano ad uscire o addirittura morte in cella;
bassissima percentuale, o meglio ancora, assenza di api con ali deformi.
OSSERVAZIONI SUCCESSIVE
3)Docilità/aggressività in relazione ad assenza/presenza di varroa e virosi.
L'aggressività di una famiglia
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